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  • meacciale

Eravamo io e TOM DIXON a Milano….


Ieri sera c’è stata l’inaugurazione della mostra dei 20 anni del Salone Satellite dove, tra i pezzi che raccontano questa bella storia, figura anche la mia Bolina (bellissima l’esposizione curata da Beppe Finessi, con allestimento di Riccardo Bello Dias : andatela a vedere alla Fabbrica del Vapore, è aperta fino al 25 aprile!) .

Ho fatto una toccata e fuga a Milano per esserci e questa mattina avevo tre ore libere prima del treno. Indecisa su quale distretto del Fuorisalone affrontare, alla fine ho optato per andare sul sicuro e mi sono diretta alla Galleria Manzoni dove espone Tom Dixon.

Se sapete chi è Tom Dixon, bhè, non posso aggiungere granchè a quello che è già stato detto o scritto sul suo conto. Se rientrate nella schiera di chi si sta chiedendo “Chi è Tom Dixon?”, posso esservi di aiuto e riassumerò la questione in poche parole: una delle più brillanti stelle del design mondiale.

Inutile aggiungere che a me i suoi progetti piacciono tantissimo.

Dunque: vicino al cinema Manzoni, in uno spazio tra Via della Spiga e Via Montenapoleone, ha allestito in una galleria commerciale in disuso, nel cuore della Milano bene, “Multiplex: Yesterday, Today, Tomorrow” : una esposizione che ripercorre i suoi prodotti dai pezzi storici rivisitati fino alle novità del 2017.

C’è la meravigliosa Sedia Pylon, nata negli anni ‘90, ispirandosi alle prime grafiche wireframe ed ai tralicci del telefono, riproposta adesso in luminoso Blu Royal; ci sono le suggestive lampade da terra Mirror Ball Chandelier, la cui forma ed estetica richiama i caschi degli astronauti; ci sono le lampade pendenti e a parete Cut, realizzate con una finitura specchiata fumè, che quando sono spente sono riflettenti, mentre quando vengono accese diventano trasparenti e grazie ad un taglio a diamante creano sul soffitto e sulle pareti un gioco di riflessi caleidoscopico.

Stamattina però, soprattutto c’era Lui: Tom Dixon.

Attorniato dal suo staff, conteso dai fotografi, atteso dagli intervistatori….chiunque avrebbe desistito.

Ma nella mia storia c’era un antefatto: l’anno scorso, al Salone Satellite, una Signora della stampa francese mi aveva apostrofata dicendomi che i miei progetti erano talmente belli che DOVEVO farli vedere a Tom Dixon ( si, proprio lui) : “durante la settimana del Salone del Mobile lui si trova a Milano: lo trovi e glieli mostri !”. Questo episodio rientrava tra quelli divertenti ed irritanti del mio Salone, per la semplicità con cui questa Signora mi esortava a fare una cosa praticamente impossibile.

Quindi oggi,quando ho visto proprio lui, non ho potuto non pensare alla Signora francese:era il mio momento.

Fregandome dello staff, dei fotografi e degli intervistatori, mi sono presentata, emozionatissima, al grido di un bel “Hi Mr.Dixon!” .

Cosa aggiungere a questa storia? per prima cosa dirò che il sig.Dixon è molto gentile ed in secondo luogo che l’inglese, quando ti serve, non te lo ricordi mai.

Comunque adesso sono a metà dell’opera: la prossima volta che ci incontreremo gli mostrerò anche i miei progetti .

E infine, se volete un consiglio, state attenti a quello che vi dicono le Signore francesi….sembra che la sappiano lunga ;-)

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